La tradizione della Domenica delle Palme
La tradizione della Domenica delle Palme: la Domenica delle Palme è la domenica che precede la Pasqua. In questo giorno si ricorda il trionfale ingresso a Gerusalemme di Gesù accolto dalla folla che lo acclama come Re agitando palme, fronde e rami presi dai campi, una tradizione legata alla ricorrenza ebraica di Sukkot, la “festa delle Capanne” (questa festa ricorda il viaggio del popolo ebraico nel deserto verso la Terra Promessa quando viveva in capanne difatti, la parola ebraica sukah significa “capanna” e “sukoth” ne è il plurale) in occasione della quale i tantissimi fedeli arrivavano in pellegrinaggio a Gerusalemme e salivano al tempio in processione, qui ogni persona portava in mano e sventolava il “lulav” che consiste in un piccolo mazzetto intrecciato di palme, mirto e salice.
Il racconto dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme è presente in tutti e quattro i Vangeli, ma soltanto in quello di Giovanni si parla di palme, mentre nel vangelo di Marco e in quello di Matteo si parla di rami di alberi o fronde prese dai campi.
Con la Domenica delle Palme inizia la Settimana Santa ma non termina la Quaresima che finirà invece solo con la celebrazione del Giovedì Santo, primo giorno del cosiddetto “Triduo Pasquale”.

La liturgia della Domenica delle Palme
La liturgia della Domenica delle Palme, si svolge iniziando, se è possibile, fuori dalla chiesa; i fedeli si radunano e il sacerdote benedice i rami di ulivo o di palma, che dopo la lettura di un brano evangelico, vengono distribuiti ai fedeli, quindi, si dà inizio alla processione che continua fin dentro la chiesa.
La celebrazione della Messa, che si distingue per la lettura della Passione di Gesù, tratta dai Vangeli di Marco, Luca, Matteo, a secondo del calendario liturgico.
Il racconto della Passione viene letto alternativamente da tre lettori che impersonano: il cronista, i personaggi delle vicenda e Cristo stesso rappresentato dal sacerdote. Esso è articolato in quattro parti: l’arresto di Gesù; il processo giudaico; il processo romano; la condanna, l’esecuzione, morte e sepoltura.

La tradizione della Domenica delle Palme: Al termine della Messa i fedeli portano a casa i rametti di ulivo benedetti quali simbolo di pace.
L’ulivo, che compare nelle celebrazioni, è legato, comunque, alla figura del Cristo: kristòs in greco significa “unto” ed è proprio con l’olio che la Chiesa unge i battezzandi e gli infermi. In Italia i rami di ulivo sarebbero stati introdotti nella tradizione popolare a causa della scarsità di palme in diverse aree del paese compensate, però, dall’abbondanza di potature di ulivo che si attua in questa stagione dell’anno. In altri paesi del mondo dove la palma è più comune si sventolano veri rametti di palma.
È importante non buttare i rametti di ulivo, nemmeno quando si seccano: essi sono dei sacramentali, e come tali, protetti dal diritto canonico, dunque sacri. Quello che si può fare, invece, è riportarli in chiesa, dove saranno bruciati per ottenere le ceneri che si useranno nel successivo Mercoledì delle ceneri.

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